Nel corso degli ultimi anni, il Governo italiano ha cercato di far ripartire il settore immobiliare con una serie di misure atte a favorire chi ha intenzione di acquistare casa. Una sequenza di agevolazioni fiscali può sicuramente dare una mano a chi deve mettere mano al portafoglio ed è costretto ad investire un budget talvolta ingente. Diamo un’occhiata alle misure principali intraprese nel 2018 e a cosa bisogna fare per potervi accedere.
Come accedere alle agevolazioni del bonus prima casa 2018
Il bonus prima casa 2018 può essere sbloccato da tutti coloro che stanno acquistando una prima casa e possono risparmiare su varie voci in capitolo di elevata rilevanza. Dall’Iva alle imposte ipotecarie, passando per l’imposta sul registro, è possibile ottenere agevolazioni anche piuttosto cospicue. Ad esempio, se una vendita è soggetta all’Iva, quest’ultima scende dal 10% al 4% e quindi va nettamente al di sotto rispetto al regime ordinario. Lo stesso discorso è valido per le imposte ipotecaria e catastale, che in tali casi hanno un’entità fissa pari a 200 euro e non risultano più del 2% e dell’1%. Infine, l’imposta di registro scende dal 9% previsto dalle varie norme al 2% dettato dal bonus.
Ma cosa bisogna fare per acquistare casa con tutte le agevolazioni messe a disposizione del contribuente? Alcune condizioni vanno rispettate nella maniera migliore per facilitare lo sblocco delle varie misure. Prima di tutto, è necessario risiedere nello stesso Comune nel quale si trova l’immobile che deve essere acquistato. In alternativa, bisogna comunicare il trasferimento in quella stessa residenza fino a 18 mesi dall’acquisto effettuato, o più semplicemente lavorare in quel comune. A tutto ciò bisogna aggiungere che chi possiede un immobile comprato con l’ausilio degli aiuti può utilizzare i benefici fiscali, ma quell’immobile deve essere venduto in meno di un anno. Se tali condizioni non vengono rispettate, le agevolazioni per la nuova casa vengono perse e bisogna pagare il 30% in più rispetto al solito.
Interessante è anche il Fondo di garanzia sulla prima casa, al quale possono accedere i giovani, le mamme single e coloro che hanno contratti di lavoro atipici. Tale fondo è a copertura statale e fornisce garanzie a chi non è proprietario di immobili da abitare. Lo Stato favorisce l’acquisizione di mutui ipotecari per ristrutturare o far crescere l’efficienza energetica di strutture da utilizzare come prima casa. La misura può essere sbloccata per interventi dal valore massimo di 250 mila euro.
Gli aiuti sugli interessi passivi del mutuo per acquistare casa al meglio
Un’altra opportunità di agevolazioni sulla prima casa riguarda la scelta di un acquisto con mutuo ipotecario. Quest’ultimo coincide con un contratto con finanziamento da parte della banca nel quale viene contemplato un 19% di detrazione Irpef sugli interessi passivi, riguardanti l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione della prima casa. L’importo complessivo non deve superare i 4000 euro all’anno e va applicato su qualsiasi genere di immobile, senza alcuna distinzione riguardante l’anno della sua realizzazione o le modalità con le quali è stato costruito. Tali misure vanno necessariamente sbloccate entro un anno e racchiudono la stipula del contratto di mutuo e l’acquisto vero e proprio dell’immobile. Non importa in quale ordine vengano effettuate simili operazioni, ciò che conta è che tutto venga concluso in un anno.
Le detrazioni fiscali per la prima casa in caso di separazione
Altre agevolazioni fiscali molto interessanti riguardano la prima casa in caso di separazione. In tali occasioni, la detrazione fiscale può continuare ad essere utilizzata se un familiare del coniuge separato continua a risiedere nello stesso immobile. Se la quota di proprietà di un coniuge viene accollata all’altro, la situazione è ben diversa, dato che è soltanto il primo ad usufruire delle detrazioni. L’accollo deve essere sentenziato in un atto pubblico e le quietanze del pagamento degli interessi vanno coadiuvate dall’attestazione che il coniuge proprietario si sia preso tutto l’onere dell’immobile, anche per l’altro. Molto dipende anche da ciò che è scritto nella sentenza di separazione e a quale dei due coniugi è intestato l’immobile iniziale. Se un coniuge non possiede più la destinazione ad abitazione principale di un immobile, la detrazione fiscale viene persa se con lui non abita almeno un figlio.
In ogni caso, per accedere alle agevolazioni fiscali per la prima casa 2018 è necessario andare dal notaio ed inviare una dichiarazione di residenza nello stesso Comune nel quale si trova l’immobile in contratto, o la volontà di spostarla nel Comune dell’immobile, o l’intenzione di farlo nel giro di 18 mesi. Inoltre, è fondamentale dimostrare di sapere le conseguenze fiscali nell’arco di cinque anni dal trasferimento del bene comprato a titolo gratuito od oneroso.